Questa lezione mette a fuoco sulla visione filosofica del mondo e della natura umana che costituisce la premessa logica della rivelazione cristiana. Dio può rivelare se stesso solo a esseri in grado di ricevere il Suo messaggio. Tali esseri devono possedere una certa nozione e un desiderio di Dio già sul piano “naturale”: vale a dire su quel piano che precede le verità “soprannaturali” che vanno accettate per fede.
Prima della “rivelazione soprannaturale” di Dio, il mondo stesso rivela agli esseri umani l’esistenza di Dio come Creatore e fine ultimo di ogni cosa (“rivelazione naturale”).
Il Catechismo della Chiesa Cattolica si apre con un capitolo intitolato “L’uomo è capace di Dio”. Tale capitolo spiega che noi siamo fatti per entrare in comunione con Dio. È questa la fonte principale della nostra dignità. “Il nostro cuore non ha posa finché non riposa” in Dio (S. Agostino) e la nostra mente può raggiungere Dio con certezza “partendo dalle cose create” (Concilio Vaticano I). Senza questa nostra “capacità” Dio non potrebbe “venirci incontro” (secondo capitolo del Catechismo) e noi non potremmo credere in Lui (terzo capitolo del Catechismo).
Questa lezione offre una spiegazione dell’incipit del Catechismo e delle caratteristiche concettuali del suo primo capitolo, incentrato sull’antropologia Cristiana e la filosofia di Dio.
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